P
er quelli non più in verde età, erano i tempi della televisione in biancoenero della RAI, creata dal mitico Amintore Fanfani nel 1961, con la quale aprire un dibattito tra politici ; all’inizio condotta dal giornalista Jader Jacobelli.
Ieri, stile “Xfactor”, si sono cimentate le anime del PD per le primarie, estrema novità dopo anni d’insultamento a distanza nei vari talk show, ognuno a fare il meglio figo del bigonzo (usata dal patonza) ; aruspici e druidi del risanamento italico.
A differenza dei tanti detrattori, in se per se, la trasmissione è stata valida e dare un tiepido segnale di cambiamento alla staticità della comunicazione politica ; abituati ai monologhi del mummiesco B, ai vari soliloqui del resto, e non per ultimo alla sceneggiate italiche del tribuno al pesto.
Le linee dei programmi, vuoi o non vuoi sono coincidenti, la situazione è talmente alla frutta, che non è difficile trovare soluzioni più o meno estemporanee ; ma il punto focale è quello se saranno mai capaci di portarle sino in fondo.
Del tutto però, mi è rimasto il dopo confronto, vedere la facce schifate dei “giornalistorum”, non appagate dal sangue, metaforicamente verbale, e dalla snocciolatura di cifre ; facce da senatori scribanti, che rientrano dal Colosseo dopo un incontro gladiatorio che non gli è piaciuto.
Ma adesso, sono curioso come una scimmia indonesiana, se anche qulli del Pdl faranno qualcosa di simile ; di vedere PVC e la Duciona battagliare, “u tonno “ farfugliare i suoi sofismi, gli altri vedremo ; ma sarà uno spettacolo imperdibile.
Benvenuta la nuova “tribuna politica”, se ne sentiva la mancanza, non tanto per la politica ma per almeno farci due risate sulla “casta”.
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