Dopo aver depositato la memoria difensiva dalla D’Urso e speso 100.000 euro per fare il martire della giustizia a Catania, Salvini chiude la sua settimana surreale in collegamento col proprio maggiordomo Giletti, passando la serata ad accusare chiunque senza contraddittorio: i giudici, Conte, Pd, Renzi, Azzolina, Speranza, la Lega Calcio, persino i centri per l’impiego.
Quasi un’ora di monologo infarcito di elenchi infiniti, recriminazioni e infantile vittimismo che, in due o tre occasioni, Giletti ha osato anche interrompere con un paio di domande da studio, senza peraltro mai ricevere – né pretendere – una risposta.
Ecco, in un’ora scarsa, la rappresentazione plastica dello stato dell’informazione oggi in Italia: un ex giornalista travestito da politico intervistato da un politico travestito da giornalista.
Francamente non se ne sentiva la mancanza.
Ott
06
Dalla rete si legge Facebook di Lorenzo Tosa
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