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l vecchio detto popolare : “Chi va con lo zoppo impara a zoppicare” , è quanto mai ben conforme alla clonazione dei guerrieri del prode paraguru in seconda (il primo è quello con i capelli alla Branduardi) ; ma per calmare le loro intemperanze, a mò di “tata”, è sceso nella Capitale per rimbrottarli.
La sceneggiatura sempre la solita, albergo romano interdetto alla stampa, gli Scientocasalgrilneurodipendenti adoranti per la visita del loro “eletto”, con i soliti concioni che ormai anche nei profondi recessi sono ampiamente conosciuti.
Si può ben dire che ha superato di gran lunga il pregiudicato decaduto, per ripetitività, la differenza tra i due è solo che il suo linguaggio è da camallo turpiloquente, l’altro più boccaccesco e teatrale.
Se far politica fattiva per i cittadini, cercando di sradicare statue per aprire una porta aperta, fare risse da curva calcistica, motteggiare ed insultare oltre il lecito, fare sondaggi su FB dove la volgarità tracima ; non credo che vi sarà più quel seguito che sperava in un cambiamento.
Sempre nel suo copione necrofilo, manco fosse un “cassamortaro”, invita gli adepti a moderare i toni invitandoli a : “Usate l’arma della dolcezza: gli altri sono morti fategli una carezza” ; ma anche chi lo sosteneva ora lo fustiga.
Sul Fatto Quotidiano è stato pubblicato un vetriolesco corsivo :
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Visto che il Fatto Quotidiano è di solito abbastanza fiancheggiatore, la reprimenda assume una valenza di peso nei confronti di chi usa a piene mani volgarità e violenza verbale ; unitamente ad una parte dei suoi seguaci nascosti dall’anonimato dei social network.
La politica, e ben differente dal palcoscenico dove si può esibire la propria comicità, ne tantomeno imporre idee con metodi squadristi ; populismo e qualunquismo non portano da nessuna parte, se veramente si voleva cambiare allora si doveva fare politica con umiltà e non con l’arroganza dell’ignoranza.
Continuare a cavalcare l’onda del filobustering, produce solo una esacerbazione che si traduce in indecisione ma ancor più in astensione ; e la malsana idea di bruciare libri porta a lontani ricordi dove la follia di pochi fece milioni di vittime.
da Repubblica.it :
La foto del libro di Corrado Augias, ”I segreti d’Italia”, tra le fiamme, è stata postata sul profilo Facebook dell’utente militante cinquestelle Francesco Neri. Con questo commento: “Augias chi? Ieri alle 22.36 nei pressi di Zagarolo”. Che è l’ora in cui andava in onda l’intervista del commentatore di Repubblica a ”Le invasioni barbariche”, con Daria Bignardi, su La7. Intervista in cui Augias – già finito nel mirino della ormai tristemente nota rubrica “Giornalista del giorno” di Beppe Grillo – aveva criticato Alessandro Di Battista, deputato del M5s, intervistato poco prima di lui….
1 commento
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Lisa Stanton · scrive:
3 Febbraio 2014 a 17:32 (UTC 1)
Hai assolutamente ragione! Fin quando non abbracceranno le armi possiamo considerarli dei dilettanti allo sbaraglio